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Interviste a professori e studenti

A farsi coinvolgere dall’esperienza travolgente di “Un Mare di Archeologia” ci sono un grande numero di scuole di Trieste e di Sistiana. Si fa esempio della scuola De Marchesetti, della scuola Nazario Sauro e della scuola Dante. Un fattore comune è l’entusiasmo dei ragazzi a cui è permesso di entrare in un mondo interattivo e fuori dalla quotidianità. Non è solo un’istruzione tecnica, ma bensì una opportunità di orientamento. Di fatti, entrando in contatto con ragazzi che hanno già avviato una carriera scolastica, hanno la possibilità di ricevere consigli sul percorso da perseguire, non fermandosi alla visione degli adulti, ma confrontandosi con quella del giovane. Ad accompagnare i ragazzi sono presenti anche i professori, contenti della buona organizzazione e dell’istruzione dei ragazzi che presentano i laboratori. Possono, per di più, confermare l’utilità e l’interesse dei contenuti da parte dei ragazzi. Anche dalla prospettiva degli studenti che collaborano nei laboratori otteniamo un riscontro positivo. Ad esempio Lisa Flego, studentessa del laboratorio di chimica del colore, impegnata a mostrare ai ragazzi degli esperimenti, suscita divertimento sia da parte sua che da parte degli studenti.Contenuti: Giada Zotti, Teresa Zucca, Alice Koterle e Laura Perrotta

Intervista a Simone Silvestri

Lo studente della scuola Deledda-Fabiani, Simone Silvestri, è incaricato come vice capo dell’ufficio stampa, parte della redazione. Dagli occhi delle retroscene, capiamo che il suo compito comprende la raccolta di informazioni e le impressioni dei vari ospiti. Ma allo stesso tempo si assicura di coinvolgere i ragazzi, presentando la scuola, dandone una visione interna. Spiega in più come questo progetto sia innovativo, permettendo ai ragazzi di seguire un breve percorso dal passato più lontano, fino alla modernità del presente in modo interattivo. Conclude consigliandolo perché “la storia si vive in prima persona e non solo dietro i vetri dei musei”.Contenuti: Giada Zotti, Teresa Zucca, Alice Koterle e Laura Perrotta

Mattia

Oggi abbiamo intervistato Mattia Antonelli, che ci ha spiegato in cosa consiste il laboratorio di cianotipia e per quale motivo la ritiene un’attività adatta a questo evento. Il ruolo di Mattia all’interno del laboratorio è di spiegarci il procedimento sia da un punto di vista grafico, che da un punto di vista chimico, in modo efficace date le sue conoscenze nel campo.Ci ha, inoltre, raccontato come esso fosse molto diffuso a metà 800 e di come utilizzi diversi procedimenti chimici che impiegano carte fotosensibili.L’attività è ritenuta molto utile e formativa per diversi aspetti, dal momento che “abbracciando” diversi campi può interessare tutti i giovani con passioni diverse. Inoltre, essendo un procedimento di stampa storico è adattissimo ad essere esposto qui ad un mare di archeologia.Mattia consiglia la visione di questo meraviglioso laboratorio a chi mostra un po’ di curiosità al mondo grafico/scientifico e a chi interessa la storia.

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