Il presidente dell’Emporium Athestinum, Davide Disarò, porta all’interno dei laboratori di “Un Mare di Archeologia” una nuova esperienza legata alla tipografia: la stampa a caratteri mobili. L’ufficio di stampatori in questione porta con sé non solo la strumentazione, come il grande archivio di caratteri e le macchie trasportabili, ma un’apertura al pubblico di un mondo che solitamente è chiuso nella privatezza delle tipografie.
Nel mondo della stampa a caratteri mobili è come se si giocasse con i lego. La vera protagonista questa volta non è la macchina, bensì la mente. Perché “il cervello è il mondo creativo, non mi affido alla macchina, ma do alla macchina la mia creazione”.
Contenuti: Simone Silvestri, Tommaso Genna e Laura Perrotta